Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono un soggetto giuridico fondato sulla partecipazione aperta e volontaria, il cui scopo è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità e non quello di realizzare profitti finanziari.
L’obiettivo primario della Comunità sarà rappresentato dall’autoconsumo dell’energia rinnovabile prodotta da parte dei membri della comunità attraverso gli impianti di cui la stessa Comunità ha la disponibilità e il controllo.
Il potere di controllo della Comunità deve fare capo a persone fisiche, PMI, enti territoriali e autorità locali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, e gli enti del terzo settore.
Le imprese possono partecipare alle Comunità Energetiche Rinnovabili purché ciò non costituisca l’attività commerciale e industriale principale.
Tutti i partecipanti alla Comunità Energetica devono trovarsi sotto la stessa cabina di trasformazione primaria (cioè la cabina che trasforma l’energia elettrica in Alta Tensione in Media Tensione).
La normativa di riferimento si limita a prevedere che i rapporti tra i membri siano regolati da contratti di diritto privato. Viene lasciata, quindi, piena libertà ai partecipanti a una Comunità Energetica Rinnovabile di individuare la forma giuridica più adeguata alle loro esigenze.
Si potrà quindi far riferimento in ipotesi a tutte le soluzioni aggregative offerte dall’ordinamento, purché consentano il rispetto dei requisiti e delle condizioni previste dal d.lgs. 199/2021.